sabato 11 giugno 2011

Torturata per una poesia sulla libertà e la democrazia


Ribellarsi costa caro, quello che sta vivendo la giovane attivista del Bahrein, Ayat al-Gormezi, ne è la prova. Flagellazione con cavi elettrici, pulizie di latrine putride a mani nude, reclusione in una cella con temperature glaciali, torture e aggressioni continue.
La ragazza, appena ventenne è stata arrestata con l'accusa di incitamento all'odio, oltraggio al re, assemblea illegale e diffusione di false informazioni, dopo aver letto un componimento poetico a favore della libertà e contro il regime. La poesia in questione era stata recitata da Ayat durante una manifestazione pro-democrazia tenutasi in piazza a Manama a febbraio.
Il 30 marzo scorso, degli agenti con il viso coperto si sono presentati a casa sua e non trovandola hanno minacciato di morta l'intera famiglia. Ayat ha deciso di costituirsi per proteggere i suoi cari che dopo l'arresto non hanno avuto sue notizie per settimane.
Già durante il tresferimento in carcere i funzionari della polizia hanno iniziato a picchiarla e minacciarla, dicendole che sarebbe stata violentata e, per umiliarla ulteriormente, avrebbero messo le foto della sua aggressione su internet.
La madre, venuta a conoscenza delle condizioni della prigionia della figlia ha deciso di denunciare il tutto. In un' intervista al quotidiano britannico The Independent ha dichiarato: “Quando è stata arrestata l’hanno rinchiusa in una piccola cella e lasciata lì per nove giorni... veniva regolarmente frustata con un filo elettrico e colpita anche sul volto... E’ stata costretta a firmare una confessione di colpevolezza con gli occhi coperti”.
Alcuni deputati radicali hanno raccolto il grido di aiuto della madre di Ayat e hanno presentato un`interrogazione sul suo caso al ministro degli Esteri Franco Frattini, chiedendo al governo italiano di “assumere iniziative sia a livello internazionale sia a livello bilaterale affinchè, come per il caso di Ayat al-Gormezi, si ponga fine alla repressione nei confronti di chi lotta per la democrazia”.
Ayat al-Gormezi era già comparsa il 2 Giugno 2011 davanti al tribunale militare di Manama, poi il processo è stato aggiornato a domenica 12 Giugno per la delibera del verdetto. Ayat è la prima donna ad andare a giudizio in seguito alle agitazioni avvenuta nel regno del Golfo Persico e si teme che, se riconosciuta colpevole, possa andare incontro ad una lunga e sicuramente difficile detenzione.

Un piccolo estratto della poesia incriminata:
"We do not like to live in a palace
And we are not after power
We are the people who
Break down humiliation
And discard oppression
With peace as our tool
We are people who
Do not want others to be living in the Dark Ages"

Guarda il video della lettura della poesia e l'intervista alla madre di Ayat.

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