martedì 29 marzo 2011

Riscaldare un'intera casa con una foglia


Una foglia artificiale in grado di riscaldare un intero appartamento. Questa è la nuova sfida lanciata da un gruppo di ricerca del Massachusetts Institute of Technology (Mit) guidato dal professor Daniel Nocera e presentata al 241esimo meeting nazionale dell'American Chemical Society ad Anaheim, in California. La foglia è una vera e propria cella solare, grande più o meno quanto una carta da gioco e riproduce il processo di fotosintesi clorofilliana delle piante trasformando la luce del sole e l'acqua in energia.
Quest'energia prodotta dalla singolare foglia è 10 volte superiore a quella creata dalla fotosintesi naturale. Alcuni studiosi l'hanno già definita «il Santo Graal della scienza» e si ipotizza che grazie allo sviluppo di questo progetto, ogni casa del futuro, potrebbe riuscire a produrre autonomamente l'energia elettrica di cui ha bisogno.
Non è la prima volta che degli scienziati portano a termine un'invenzione del genere. Circa dieci anni fa John Turner, ricercatore del «U.S. National Renewable Energy Laboratory» di Boulder, in Colorado, aveva creato il primo prototipo di foglia artificiale, ma il suo costo era troppo elevato e l'energia prodotta era scarsa. La nuova foglia del Mit messa in un recipiente pieno d'acqua ed esposto al sole impiega dei materiali relativamente a buon mercato come catalizzatori fatti di nichel e di cobalto che sono in grado di accelerare le reazioni chimiche e di dividere l'acqua nei suoi due componenti principali, idrogeno e ossigeno. A questo punto, i due elementi vengono inviati in una cella a combustibile e utilizzati per creare energia elettrica.
Gli studiosi stimano che oggi con meno di 4 litri d'acqua la foglia artificiale riesca a produrre l'elettricità necessaria per riscaldare una casa in un paese in via di sviluppo. Nei test effettuati dagli scienziati del Mit la foglia artificiale ha dimostrato un funzionamento continuo di almeno 45 ore senza alcun calo di attività.
Per quando riguarda la commercializzazione dell'invenzione, vi è un forte interesse del gigante automobilistico indiano Tata che sembra aver già sottoscritto un accordo con i ricercatori del Mit per costruire nei prossimi 18 mesi una piccola centrale elettrica, delle dimensioni di una cella frigorifera. Per il momento lo sguardo è rivolto principalmente all'Africa e all'Asia, ma si pensa anche all'Occidente.
Lo scopo di tutto questo è quello di fare in modo che ogni casa abbia una propria centrale elettrica.

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